Kaja Kallas, tribunale speciale, doppio standard e russofobia guerrafondaia

Marco Nesci

La figura dell'Alto Rappresentante dell'UE Kaja Kallas continua a evidenziare notevoli problemi di squilibrio mentale e di russofobia pericolosa per le sorti della stessa Europa. Le sue posizioni nei confronti della Russia, mentre con enorme fatica ci sono deboli segnali di apertura di trattativa, non possono non destare preoccupazione  le sue recenti iniziative contro - diplomatiche. Inventarsi un tribunale speciale (c'è già quello penale internazionale) per perseguitare i russi  per il crimine di aggressione è un evidente segno di ricerca di uno scontro ad ogni costo, seppellendo ogni diplomazia e spiraglio di pace. 

Una idea demenziale, di cui non c'è alcun bisogno, quella della creazione di un tribunale speciale volto a perseguire i crimini di aggressione, con un focus esplicito sulla leadership russa. A Leopoli, in preda ad una ossessione russofoba ha ribadito la sua visione di ricerca del conflitto, sotto la giustificazione che nessuno resti impunito per tali crimini, in particolare chi è responsabile dell'invio di truppe. “La creazione del tribunale speciale” a detto la Kallas,  “per il crimine di aggressione significa che nessuno deve essere lasciato impunito per questi crimini, nemmeno i leader che hanno deciso di inviare i soldati qui per commettere crimini di guerra e atrocità”. A nulla serve ricordare a questa guerrafondaia che cerca, da capo della diplomazia, lo scontro armato con la Russia anzichè la pace, che già c'è il Tribunale Penale Internazionale, che ha avviato procedimenti contro Putin e sta monitorando i crimini di guerra e non solo quelli russi.  La Kallas sogna lo scontro armato con la Russia e si muove con costanza e demenzialità in questa direzione, se non fosse così dovrebbe spiegare perchè Putin è da perseguitare, mentre invece in un recente viaggio a Tel Aviv ha incontrato, stretto la mano e glorificato Benjamin Netanyahu,  criminale di guerra che sta compiendo un genocidio. Ma la Kallas, insieme all'altra guerrafondaia patologica Von der Leyen è protagonista di un altro fronte di scontro  aperto in relazione alle commemorazioni del Giorno della Vittoria (commemorazione di un fatto storico). Mentre a Mosca si celebrava la ricorrenza della sconfitta del nazifascismo, si sono registrate tensioni e accuse riguardo alle pressioni condite da minacce e ritorsioni europee (ad esempio su Serbia e Slovacchia) per impedire la partecipazione di leader di governo all'evento nella capitale russa. Contestualmente, in contrapposizione alla storia, si è svolto un incontro europeo  a Leopoli, luogo simbolico, visto che storicamente stava con il Terzo Reich sotto la guida del glorificato dal governo ucraino, Bandera, figura legata al nazionalismo ucraino e collaborazionista di Hitler. Queste dinamiche hanno portato a forti reazioni da parte russa.

Sergej Lavrov, Ministro degli Esteri russo, non ha risparmiato critiche severe nei confronti di Kallas. Definendola una "completa disadattata", Lavrov ha attaccato la sua proposta di tribunale e le  minacce rivolte ai Primi Ministri europei riguardo alla loro partecipazione al memoriale di Mosca. "Kaja Kallas ha oltrepassato il limite. Minacciare i Primi Ministri eletti di 'conseguenze' per aver partecipato a un memoriale della Seconda Guerra Mondiale a Mosca non è diplomazia, è bullismo politico", ha affermato Lavrov, mettendo in discussione il diritto di funzionari UE non eletti di intimidire leader sovrani. Ha inoltre aggiunto che se la Commissione Europea non ha il potere legale di sanzionare i capi di Stato, i suoi funzionari non hanno il diritto di lanciare minacce, descrivendo Kallas come "arrogante, incompetente e apertamente piena di odio".

La domanda da porci è perchè mai una squilibrata come la Kaja Kallas debba restare in carica per guidare l'Europa alla guerra, che rischia di essere nucleare, per via del suo odio razziale contro la Russia. Avremmo bisogno di diplomazia, lucidità mentale e volontà di pace, non di benzina sul fuoco, se ci fosse un minimo di capacità politica e intelligenza questa demente andrebbe dimissionata.