di Marco Nesci
Il Burkina Faso, nazione del Sahel, sta vivendo un momento storico di profonda trasformazione, guidato dalla visione rivoluzionaria del Capitano Ibrahim Traoré. Salito al potere in un contesto di urgenza e instabilità, Traoré ha acceso la miccia di una "rivoluzione progressista popolare" che mira a rifondare il paese sui pilastri della sovranità nazionale, della giustizia sociale e dell'autosufficienza, riecheggiando l'eredità di Thomas Sankara. Questa nuova fase è caratterizzata da audaci innovazioni politiche e sociali volte a emancipare il Burkina Faso dalle dipendenze esterne e a migliorare concretamente la vita dei suoi cittadini.
Centralmente nella visione di Traoré vi è il riaffermare il controllo del Burkina Faso sul proprio destino. Ciò si manifesta nella decisa volontà di diversificare le partnership internazionali, cercando collaborazioni basate sul rispetto reciproco e sugli interessi nazionali. La nazionalizzazione delle miniere d'oro rappresenta un passo cruciale in questa direzione, garantendo che le immense ricchezze del sottosuolo beneficino il popolo burkinabé anziché alimentare interessi stranieri. L'iniziativa di formare una Confederazione degli Stati del Sahel con Mali e Niger sottolinea inoltre un impegno per la cooperazione regionale e la sicurezza collettiva, costruendo un fronte comune contro le sfide condivise.
Sul fronte interno, il governo di transizione ha intrapreso azioni significative per promuovere l'equità e rafforzare il legame tra lo Stato e i cittadini. Le misure riguardanti i salari nel settore pubblico testimoniano una chiara priorità per il servizio alla nazione. La scelta del Presidente Traoré di rinunciare allo stipendio presidenziale e la decisione dei ministri di ridurre le proprie retribuzioni e contribuire a un fondo di solidarietà inviano un potente messaggio di sacrificio e dedizione. L'aumento degli stipendi per i dipendenti pubblici e l'introduzione di indennità per gli studenti universitari sono passi concreti per migliorare le condizioni di vita e d'accesso all'istruzione per segmenti vitali della popolazione.
Il rafforzamento dei settori chiave come l'educazione e la sanità è un altro pilastro della rivoluzione in atto. Sebbene la strada verso l'universalità e la completa gratuità sia ancora lunga, le iniziative intraprese sono significative. La garanzia di istruzione e assistenza sanitaria gratuite per i figli di coloro che hanno sacrificato la vita per il paese è un tributo tangibile al loro eroismo e un impegno verso le future generazioni. Gli investimenti per potenziare le strutture sanitarie, dotandole di attrezzature moderne e logistiche migliorate, specialmente per le campagne di vaccinazione, dimostrano la volontà di rendere i servizi essenziali più accessibili a tutti, inclusi coloro che vivono nelle aree più remote.
Anche le azioni a forte valore simbolico, come il divieto delle parrucche coloniali nei tribunali, contribuiscono a forgiare una nuova identità nazionale, libera dai retaggi del passato e proiettata verso un futuro autodeterminato. La promozione di consigli locali mira a dare voce ai cittadini comuni, coinvolgendoli attivamente nella gestione della cosa pubblica.
La fase rivoluzionaria intrapresa dal Burkina Faso sotto la guida di Ibrahim Traoré è un processo dinamico e ambizioso. Chiude una fase che sottostava al colonialismo occidentale, sopratutto francese e avvia una autodeterminazione già fonte di ispirazione per milioni di giovani africani. Attraverso riforme coraggiose in ambito politico, economico e sociale, il governo sta cercando di costruire un Burkina Faso più giusto, sovrano e prospero per tutti i suoi figli, dimostrando al mondo la forza e la resistenza di un popolo determinato a forgiare il proprio destino.

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