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Da ateo e laico, rendo omaggio ad un uomo di chiesa costruttore di pace.

2025-04-22 05:00

Marco Nesci

politica interna, politica internazionale,

Da ateo e laico, rendo omaggio ad un uomo di chiesa costruttore di pace.

Da ateo e laico , mi rattrista fortemente la perdita di un grande uomo di pace, che non risparmiava critiche feroci ai potenti e al capitalismo. Ciao Francesco.

Marco Nesci

 

Da ateo convinto, laico fino al midollo, ho sempre guardato con profonda inquietudine agli stati confessionali e religiosi, considerandoli una vera sciagura per il progresso e la libertà dei popoli. Eppure, l'idea della scomparsa di una figura come Papa Francesco mi rattrista sinceramente, lasciandomi la sensazione che coloro che oggi lottano per la pace e la fratellanza universale si ritrovino, o si ritroverebbero, un po' più soli.

Quando fu nominato Papa, confesso di essere stato scettico. Le storie che circolavano riguardo al suo operato durante la dittatura del generale Videla in Argentina non mi piacevano affatto e mi infondevano seri dubbi sulla direzione che avrebbe preso il suo pontificato. Ma Francesco, con il passare del tempo, ha saputo smentire molte di quelle perplessità iniziali.

Inizialmente, mostrò un'energia sorprendente nel tentativo di moralizzare una "chiesa" troppo spesso esposta a scandali di corruzione e crimini orribili come la pedofilia. Poi, e questo fu per me l'aspetto più significativo, iniziò a focalizzare l'attenzione e a richiedere un impegno concreto, sia sociale che politico, verso gli ultimi della terra. La sua voce si levò forte per difendere tutti coloro che sono costretti a fuggire da guerre, fame e carestie, mettendo in discussione l'indifferenza globale.

Fu dopo moltissimo tempo nella storia ecclesiastica che un Pontefice tornò a criticare aspramente il sistema capitalistico, guadagnandosi persino l'appellativo di "Papa comunista", etichetta che a quanto pare non disprezzava affatto. Sia chiaro, le mie distanze ideologiche rimangono immense. Non ho condiviso e non potrei mai condividere alcune sue affermazioni che trovo "vetuste" su certi diritti civili, né il suo approccio rigidamente clericale e, a mio avviso, ottuso, sulla libertà delle donne di gestire il proprio corpo.

Ma al di là di queste divergenze fondamentali, ho apprezzato enormemente la sua posizione netta contro la guerra. Il suo appello costante, e spesso isolato, alla pace, alla necessità di bandire definitivamente il conflitto dalla storia dell'umanità, è stato un faro. Non è mai stato un personaggio "comodo", e lo si è visto in molte occasioni, anche quando ha avuto il coraggio di ricordare all'occidente che "l'abbaiare alle porte della Russia" ha rappresentato una precisa responsabilità nello scoppio della guerra in Ucraina.

Francesco è stato, in questo senso, un uomo di pace. Un vero e proprio attore politico schierato per la pace. Ci mancherai, Francesco, a tutti noi che siamo contro le guerre, che lottiamo per la pace e per una maggiore cooperazione tra i popoli.

Che la terra ti sia lieve.

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