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Netanyahu sta usando l’Olocausto per giustificare il genocidio palestinese: non possiamo stare zitti

2025-05-09 05:00

Redazionale

politica internazionale,

Netanyahu sta usando l’Olocausto per giustificare il genocidio palestinese: non possiamo stare zitti

Gaza non solo è stata trasformata in un campo di concentramento a cielo aperto per 2 milioni di persone ma rappresenta un nuovo capitolo della barbarie umana

 

Articolo tratto dal Blog del Fatto Quotidiano , di Paolo Ferrero

Rifondazione Comunista – Direttore rivista Su la testa

 

Non si potrà mai fermare Netanyahu se non si denuncerà l’uso strumentale dell’Olocausto e il completo stravolgimento del suo insegnamento

Il governo israeliano ha approvato nei giorni scorsi il nuovo piano per proseguire il genocidio del popolo palestinese a Gaza, aggravandolo con precise misure finalizzate alla pulizia etnica, cioè allo spostamento della popolazione palestinese da larga parte della striscia di Gaza.

Gaza non solo è stata trasformata in un campo di concentramento a cielo aperto per 2 milioni di persone ma rappresenta un nuovo capitolo della barbarie umana, in cui per uccidere un bambino non si usa nemmeno una pallottola: lo si affama fino a quando muore di stenti e patimenti.

Che il responsabile di questo genocidio sia il governo Netanyahu è sicuro. Altrettanto sicuro è che ridurre tutto il problema – come viene fatto da molte anime belle – ad uno spregiudicato criminale è una operazione completamente ipocrita ed in totale malafede.

Responsabile è uno Stato costruito in modo tale da non essere in grado di fermare questi crimini contro l’umanità. Responsabile è il governo statunitense che arma e sostiene – in piena continuità da Biden a Trump – il governo israeliano. Responsabili sono i governi europei, a partire da quello tedesco e italiano che sono i principali fornitori di armi ad Israele al di fuori degli Usa.

Responsabile il governo italiano in particolare, guidato da Meloni, ha attuato un rovesciamento totale delle politiche che storicamente il nostro paese ha fatto verso il Medio Oriente. Invece di svolgere un ruolo di mediazione Meloni ha assunto una posizione di pieno sostegno del governo israeliano, arrivando addirittura a trasformarsi nella longa manus del Mossad in Italia, incarcerando da oltre un anno Anan Yaeesh, nonostante non abbia compiuto alcun reato nel nostro paese e abbia l’unico torto di essere un militante palestinese attivo nei territori occupati.

⁠Responsabili sono però anche tutti e tutte coloro che non contestano l’ideologia con cui il governo israeliano ha giustificato e giustifica il genocidio del popolo palestinese. Il governo israeliano ha infatti rovesciato completamente l’insegnamento che la Shoah aveva portato a tutto il modo. La barbarie del nazismo, che ha avuto nell’olocausto e nei 7 milioni di morti nei campi di concentramento – in larghissima maggioranza ebrei – ha portato l’umanità intera al suo punto più basso. Quell’orribile crimine, l’aver visto e toccato il fondo del pozzo ha però anche obbligato ad una riflessione che per decenni ha connotato tutta l’umanità ed in particolare quella occidentale nel cui seno era nata e cresciuta l’ideologia nazista. Dalla reazione alla barbarie nazista e all’antisemitismo è scaturito il grido MAI PIÙ PER NESSUNO!

Dal baratro del razzismo, dell’antisemitismo e dell’intolleranza per ogni dissenso politico, è emerso un tabù – contro il nazismo e le pratiche genocide – ed un messaggio universalistico: l’impegno al rispetto di ogni essere umano senza alcuna discriminazione.

Per decenni l’insegnamento derivante dalla reazione all’Olocausto e all’antisemitismo è stato un faro che ha sbarrato la strada sbagliata e nel contempo indicato la direzione giusta. L’insegnamento, la lezione che scaturisce dalla reazione alla barbarie dei campi di concentramento nazisti, da sola, era più che sufficiente ad impedire che il popolo palestinese fosse sottoposto al genocidio che vive oggi quotidianamente.

Affinché questo genocidio fosse reso possibile è stato necessario per il governo israeliano e per larghissima parte del sionismo rovesciare completamente l’insegnamento che da 7 milioni di morti era emerso: non più “Mai più per nessuno”, ma invece, “Mai più per noi”. Questo rovesciamento in cui un insegnamento universale e che riguarda tutta l’umanità diventa una una sorta di protezione particolare per la popolazione di uno Stato – da non confondere in alcun modo con il popolo ebraico – è la negazione dell’insegnamento che era scaturito in reazione all’Olocausto.

Non solo. E’ questo “mai più per noi” che Netanyahu utilizza in continuazione per affermare un inesistente stato di emergenza sull’esistenza dello Stato di Israele e per giustificare il genocidio dei palestinesi.

Per questo non basta condannare Netanyahu e le sue azioni, occorre smascherare l’operazione ideologica che il governo israeliano oggi sostiene: l’aver trasformato l’Olocausto in una legittimazione del genocidio del popolo palestinese, distruggendo così l’insegnamento che l’Olocausto aveva portato alla coscienza dell’umanità. Occorre disvelare come lo spostamento attuato dai sionisti dal “Mai più per nessuno”, al “Mai più per noi”, ripiombi l’umanità nel pieno della barbarie in cui i governanti israeliani non solo compiono un genocidio, ma lo compiono privi di sensi di colpa perché l’utilizzare l’olocausto come propria giustificazione apre la strada ad una totale immoralità, all’assenza di limiti: all’assenza di umanità.

Non si potrà mai fermare Netanyahu se non si denuncerà l’uso strumentale dell’Olocausto e il completo stravolgimento del suo insegnamento posto in essere da Netanyahu e dai suoi sostenitori. Boicottare le merci di Israele è necessario, boicottarne le idee ancora di più.

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