Marco Nesci
L'arroganza di Benjamin Netanyahu, criminale di guerra, autore con il suo esercito della macelleria che si consuma a Gaza, è un pugno nello stomaco per chiunque abbia un briciolo di umanità. Le sue recenti dichiarazioni, in cui minimizza la necessità di un'inchiesta (parte di quei morti furono responsabilità dello stesso esercito israeliano) sull'attacco del 7 ottobre e annuncia una massiccia invasione di Gaza, sono la prova lampante di un disprezzo assoluto per la vita e per la giustizia.
Netanyahu, sprezzante, rinvia a dopo la guerra ogni chiarimento sul 7 ottobre, un atto di cinismo che offende la memoria delle vittime e la dignità dei sopravvissuti e la nostra intelligenza. Mentre un pezzo del mondo assiste impotente al genocidio di Gaza, lui si preoccupa di temporeggiare, di evitare scomode verità, di proteggere se stesso e il suo operato.
La sua imminente invasione definitiva di Gaza, che chiama una "raccomandazione dello Stato maggiore", è la “soluzione finale” che incombe su una popolazione già sterminata e stremata. Come ad un simile criminale, autore di un simile disastro umanitario, parlare di "raccomandazioni", come se si trattasse di una mera questione burocratica?
Ma Netanyahu non agisce da solo. La sua impunità è resa possibile dalla complice omertà dell'Occidente, che con il suo silenzio assordante e accomodante si rende complice di questo genocidio. Le sanzioni no sono mai arrivate, le condanne restano inespresse, i governi continuano a fornire armi e sostegno politico a Israele. Questa è complicità nel massacro, una macchia indelebile sulla coscienza dell'umanità, che necessita di una Norimberga due in cui alla sbarra siedano oltre ad Israele anche i suoi complici occidentali. Sembra che la storia non insegni nulla e che gli orrori del passato, come i campi di sterminio nazisti, possano ripetersi sotto lo sguardo indifferente del mondo.
Non possiamo permettere che la storia si ripeta. Non possiamo restare a guardare mentre Netanyahu e i suoi complici portano avanti il loro piano di distruzione. Basta! Complicità UE e governo italiano, è ora di rompere il muro di silenzio, di chiedere giustizia per Gaza e di smascherare la vergognosa complicità dell'Occidente. Solo così potremo evitare che la memoria delle vittime di oggi si unisca a quella delle vittime di ieri, in un grido di dolore senza fine.

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