di Marco Nesci
Caro Sergio Olivieri
Ho letto con attenzione il tuo post su Facebook riguardante l'episodio avvenuto a La Spezia durante la commemorazione del 25 Aprile in Piazza Brin, e devo dire che condivido totalmente la tua indignazione. La manipolazione del testo di "Fischia il vento", uno dei canti simbolo della Resistenza, è un fatto grave e sintomatico di un clima preoccupante.
Hai giustamente evidenziato le modifiche: "a conquistare la rossa primavera" che diventa "le nostra primavera", "sventolando la rossa sua bandiera" trasformato in "sventolando l'italica bandiera", e la cancellazione dei "fascisti", rimpiazzati da un generico "il nemico vile e traditor". Queste non sono semplici variazioni; sono interventi mirati a snaturare il significato profondo e rivoluzionario di un canto che parla esplicitamente di lotta contro il fascismo e per un futuro di rinnovamento radicale ("rossa primavera"). Chiunque abbia deciso o permesso questa alterazione dovrebbe provare vergogna, come dici tu.
Ma, come ben sai, questo episodio non è isolato, ma si inserisce in un più vasto e pervasivo clima di revisionismo storico. Un'operazione che va oltre il semplice "sdoganamento" del fascismo e la sua riabilitazione. L'obiettivo appare più insidioso: criminalizzare e delegittimare coloro che più di ogni altro hanno combattuto il regime, ovvero i comunisti e, più in generale, chiunque si richiami agli ideali di giustizia sociale e uguaglianza. Nonostante oggi il "sol dell'avvenire" possa sembrare lontano, l'idea stessa di un mondo più equo evidentemente fa ancora paura.
Questo revisionismo, non è prerogativa della sola destra, che oggi invoca una malintesa "sobrietà" per svuotare il 25 Aprile del suo significato antifascista. In questo quadro politico attuale, il Partito Democratico, con le sue posizioni e scelte politiche, si configura forse come il partito oggi più dichiaratamente anticomunista in Italia, contribuendo a questo clima di riscrittura della storia.
È fondamentale non abbassare la guardia e difendere con forza la verità storica e i valori della Resistenza in tutta la loro complessità e radicalità. Episodi come quello di La Spezia ci ricordano quanto sia necessario rimanere vigili contro ogni tentativo di manipolare la memoria collettiva per fini politici attuali, non passeranno ne i fascisti di allora, ne quelli nuovi di oggi.

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