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Milano, le forze dell'ordine caricano la manifestazione per la Palestina libera

2025-04-13 08:00

Pasquino

politica interna,

Milano, le forze dell'ordine caricano la manifestazione per la Palestina libera

testimonianze dei manifestanti, le scintille sarebbero scoccate a seguito dell'identificazione di alcuni di loro da parte della polizia.

Pasquino, la voce del popolo

 

Un imponente corteo ha attraversato le vie di Milano in solidarietà con la Palestina, esprimendo con forza la condanna per il "genocidio in corso" e chiedendo giustizia per le vittime. I manifestanti hanno invocato il processo e la condanna dei "criminali di guerra sionisti" per le loro azioni, definendo la situazione a Gaza, riprendendo le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres, come un vero e proprio "campo di concentramento nazista".

Un'assenza significativa ha caratterizzato la manifestazione: quella delle forze politiche parlamentari. I partecipanti al corteo hanno espresso con veemenza la complicità di queste forze politiche accusandoli di schierarsi dalla parte degli "assassini" e di alimentare il conflitto attraverso il sostegno all'industria bellica, che trae ingenti profitti dalla vendita di armi. Il ricordo delle decine di migliaia di morti, tra cui si stimano almeno 25.000 bambini, ha reso ancora più palpabile la rabbia dei manifestanti verso una politica ritenuta complice di tale tragedia.

Proprio questa assenza politica, secondo alcuni osservatori, potrebbe aver contribuito alle tensioni che si sono verificate durante il corteo, all'altezza di piazzale Baiamonti. Stando alle testimonianze dei manifestanti, le scintille sarebbero scoccate a seguito dell'identificazione di alcuni di loro da parte della polizia. Un'azione interpretata come una provocazione, in contrasto con la prassi di accompagnare pacificamente le manifestazioni. Una decina di giovani sono stati fermati e rilasciati solo dopo diverse ore, mentre il corteo, secondo una dinamica di guerriglia urbana già vista centinaia di volte, è stato diviso e bloccato per un tempo prolungato dalle ripetute cariche ingiustificate, che se fossimo in un paese democratico questore, prefetto e ministro ne dovrebbero rispondere. 

La disparità di trattamento tra chi manifesta per la pace e chi è ritenuto responsabile di gravi crimini è stata un altro punto focale della protesta. I manifestanti hanno sottolineato con indignazione come i "criminali sionisti" vengano accolti con onori dalle più alte cariche dello Stato, a Palazzo Chigi e al Quirinale, stringendo mani "sporche di sangue innocente" e ricevendo sorrisi e pacche sulle spalle. Al contrario, chi si mobilita contro tali atrocità viene caricato e brutalizzato dalle forze dell'ordine.

Il messaggio finale dei manifestanti è stato un duro monito alle istituzioni: "Non credete di essere assolti, il mondo vede e vi colloca tra i rifiuti umani". Un grido di indignazione che riflette la profonda frustrazione di una piazza che si sente ignorata e tradita da una politica percepita come distante dalla sofferenza del popolo palestinese e complice del genocidio.

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