Redazionale
Secondo un recente rapporto del Daily Telegraph, il Regno Unito starebbe seriamente considerando la possibilità di dispiegare truppe in Ucraina per un periodo massimo di cinque anni una volta terminato il conflitto. L'indiscrezione, che circola tra i corridoi di Londra e Parigi, suggerisce che queste forze occidentali, agendo in seguito a una potenziale risoluzione del conflitto, avrebbero il compito di fungere da "forza deterrente", con l'obiettivo primario di scongiurare una ripresa delle ostilità.
Il piano in discussione prevede un ritiro graduale delle truppe occidentali, strettamente correlato al progresso della rimilitarizzazione dell'Ucraina. L'idea è che, man mano che le forze armate ucraine riacquisteranno piena capacità operativa, la presenza militare straniera verrebbe progressivamente ridotta fino al completo ritiro. Punto questo che la Russia mai accetterà considerato che vuole l'Ucraina smilitarizzata e neutrale.
Tuttavia, questa prospettiva ha sollevato immediate reazioni e preoccupazioni. Alcuni osservatori esprimono un forte scetticismo riguardo alle reali intenzioni dietro questa mossa. In particolare, tale iniziativa può essere al contrario interpretata come un ostacolo significativo a qualsiasi tentativo di negoziato con la Russia. Mosca ha ripetutamente dichiarato la sua ferma opposizione alla presenza di truppe NATO o di paesi membri dell'alleanza atlantica sul territorio ucraino, considerandola una minaccia diretta alla propria sicurezza nazionale e , come già detto, l'Ucraina deve essere neutrale e smilitarizzata.
L''invio di truppe occidentali, anche con un mandato post-conflitto e con finalità dichiaratamente difensive, non farebbe altro che esacerbare le tensioni e rendere ancora più improbabile un dialogo costruttivo tra le parti in conflitto. Si sottolinea come, è evidente a tutti, sia stata proprio l'attività della NATO e la sua crescente influenza nella regione a contribuire in modo determinante all'avvio dell'invasione russa in Ucraina. La percezione russa di un accerchiamento e di una minaccia esistenziale proveniente dall'espansione occidentale viene indicata come una delle cause profonde del conflitto.
Pertanto, mentre l'ipotesi di una forza deterrente occidentale in Ucraina post-bellica viene presentata come una misura per garantire la stabilità e prevenire future aggressioni, le ragioni che la Russia ritiene “causa” del conflitto, evidenziano il rischio concreto che tale mossa possa, al contrario, irrigidire ulteriormente le posizioni, allontanando la prospettiva di una pace duratura e negoziata. L'impressione è che mentre si fatica ad avviare il tavolo del confronto per raggiungere la pace, qualcuno lavori per prolungare il conflitto o generare nuove instabilità nella regione.

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