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Gaza, pulizia etnica senza fine e ignavia occidentale vergognosa.

2025-04-09 05:02

Marco Nesci

politica interna, politica internazionale,

Gaza, pulizia etnica senza fine e ignavia occidentale vergognosa.

le autorità israeliane stanno negando alla popolazione beni di prima necessità per la sopravvivenza. L'occidente muto e complice.

Marco Nesci

 

Un anno e mezzo di Genocidio, poi una breve tregua e ora la ripresa della pulizia etnica. Da oltre un mese, la Striscia di Gaza è stretta nella morsa di un assedio imposto dalle autorità israeliane che sta negando alla popolazione beni di prima necessità per la sopravvivenza. Aiuti umanitari, forniture mediche cruciali, carburante essenziale e persino cibo sono bloccati, gettando l'intera comunità in una crisi umanitaria senza precedenti.

L'allarme è stato lanciato con forza dal Commissario generale dell'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, che in un messaggio su X ha denunciato con toni accorati la drammatica situazione: "A Gaza gli atti di guerra mostrano un totale disprezzo per la vita umana, sotto gli occhi del mondo". Le parole di Lazzarini dipingono un quadro apocalittico: "Le persone sono intrappolate, bombardate, sfollate e affamate ancora una volta. Tra le vittime: bambini, operatori umanitari e medici, soccorritori e giornalisti. Nessuno è al sicuro, nessuno è risparmiato".

Il Commissario generale ha rinnovato l'appello, insieme ad altri alti funzionari delle Nazioni Unite, affinché vengano protetti i civili, facilitati gli aiuti, rilasciati tutti gli ostaggi e rinnovato il cessate il fuoco. Un grido d'aiuto che risuona con urgenza di fronte alla sofferenza indicibile di una popolazione civile stremata.

A questo appello si aggiunge la profonda preoccupazione di molti, la nostra sicuramente: "Quando l'Europa e il nostro governo la smetteranno di far finta di nulla e toglieranno l'appoggio al criminale Netanyahu? Quando smetteranno di venderci le armi che continuano ad uccidere migliaia di persone e in particolare bambini?". Questa domanda, carica di indignazione, solleva un punto cruciale: il ruolo dei governi occidentali nel perpetuare il conflitto, che oramai li rende complici del genocidio. La vendita di armi e il sostegno politico alle politiche israeliane, sono un contributo diretto alla sofferenza e alla mattanza della popolazione palestinese.

Un altro interrogativo fondamentale riguarda il riconoscimento dello Stato di Palestina. "Ogni volta ripetono due stati e due popoli, ma poi lo stato palestinese non lo riconoscono", sti falsi e ipocriti. Questa contraddizione tra la retorica e l'azione concreta alimenta la frustrazione e la sfiducia nella comunità internazionale.

La negazione di beni essenziali a un'intera popolazione è una violazione flagrante dei principi fondamentali del diritto umanitario internazionale. L'assedio di Gaza prolunga la crisi umanitaria in corso da 1 anno e mezzo, ma sta anche cancellando ogni  prospettiva di una pace duratura nella regione. È fondamentale che la comunità internazionale agisca con fermezza, urgenza e decisione per porre fine a questa inaccettabile situazione e garantire che gli aiuti raggiungano chi ne ha disperatamente bisogno, e si fermi il genocidio.  Solo un cambio di rotta radicale, che includa una reale pressione politica sui responsabili e un impegno concreto per il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, potrà porre fine a questa spirale di violenza e sofferenza.

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