Redazionale:
Roma - Nei giorni scorsi, un'azione di protesta ha visto sette attivisti del gruppo "Ultima Generazione" depositare scarti di verdura all'ingresso del Ministero dell'Agricoltura e delle foreste a Roma. L'iniziativa, parte della campagna "Il Giusto Prezzo", mira a denunciare quella che il gruppo definisce l'incapacità del governo di tutelare concretamente il settore agricolo italiano, ormai trasformato in una "macchina da business" scollegata dal territorio.
La protesta è avvenuta intorno alle ore 9:00, con gli attivisti che hanno lasciato i resti di prodotti ortofrutticoli come simbolo della crisi che attanaglia l'agricoltura nazionale. Secondo Ultima Generazione, il governo Meloni e il ministro Lollobrigida continuano a promuovere un'immagine idilliaca del "contadino-patriota" e di un'agricoltura "eroica e sovranista", ignorando la dura realtà che le aziende agricole si trovano ad affrontare.
Il gruppo sottolinea come l'insostenibilità economica, aggravata dagli impatti sempre più evidenti della crisi climatica, stia mettendo in ginocchio un numero crescente di agricoltori. Attraverso questo gesto simbolico, Ultima Generazione intende portare l'attenzione sulle problematiche reali del settore, contrapponendo la narrazione governativa alla concretezza delle difficoltà incontrate quotidianamente da chi lavora la terra. La protesta si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per il futuro dell'agricoltura italiana e per la necessità di politiche che supportino realmente la transizione verso un modello più sostenibile ed equo.

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