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Liguria allo sbando, Bucci pensa a poltrone e sottosegretari, mentre la sanità al collasso è dimenticata

2025-04-02 05:02

Marco Nesci

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Liguria allo sbando, Bucci pensa a poltrone e sottosegretari, mentre la sanità al collasso è dimenticata

Aumentare assessori e sottosegretari, questa l'ossessione di Bucci, altro che sanità e liste di attesa.

Marco Nesci, ex consigliere regionale. 

La Liguria è una regione in agonia, con un sistema sanitario che scricchiola sotto il peso di un debito di quasi 70 milioni di euro, come confermato dagli stessi uffici regionali. Mentre medici e infermieri sono allo stremo, oberati di lavoro e demotivati, i cittadini liguri si ritrovano a combattere con liste d'attesa infinite, con tempi di attesa che definire criminali è eufemistico. La medicina territoriale, un tempo pilastro fondamentale della sanità pubblica, è stata progressivamente smantellata e consegnata nelle mani avide del settore privato, innescando una spirale di costi insostenibili e servizi sempre meno accessibili.

In questo scenario di profonda crisi, con un sistema sanitario che cade letteralmente a pezzi, cosa fa il Presidente della Regione Liguria, Marco Bucci? Invece di concentrare ogni sforzo e risorsa per affrontare l'emergenza, Bucci sembra ossessionato dall'idea di aumentare il numero di assessori e introdurre fino a quattro sottosegretari. Una mossa inaudita, resa pubblica con la consueta nonchalance attraverso un comunicato stampa, che getta un'ombra inquietante sulle priorità dell'amministrazione regionale.

Le giustificazioni addotte da Bucci appaiono a dir poco surreali. Si parla di "neutralità finanziaria", come se la creazione di nuove poltrone politiche non avesse alcun impatto sulle casse regionali, già provate dal debito sanitario. Si fa riferimento a una presunta penalizzazione della Liguria nel numero di assessori rispetto ad altre regioni, una motivazione che suona come una beffa per i cittadini che non riescono ad ottenere una visita specialistica in tempi ragionevoli o che vedono i servizi sanitari territoriali ridotti all'osso.

La decisione di separare la proposta di aumento degli assessori da quella dei sottosegretari, come ammesso dallo stesso Bucci, solleva più di un sospetto. L'ombra del referendum annunciato dalle opposizioni contro l'introduzione dei sottosegretari sembra aleggiare su questa manovra, suggerendo una strategia politica volta a diluire la protesta e a far passare in sordina l'aumento delle figure di governo.

Ma la realtà è che la Liguria non ha bisogno di più assessori o sottosegretari. La Liguria ha un disperato bisogno di investimenti massicci nella sanità pubblica, di personale medico e infermieristico adeguatamente retribuito e supportato, di una medicina territoriale forte e accessibile a tutti. I cittadini liguri non chiedono nuove poltrone, ma risposte concrete ai loro bisogni di salute, che oggi vengono sistematicamente ignorati.

Mentre il sistema sanitario ligure affonda sempre più, Bucci e la sua giunta sembrano impegnati in un'operazione di maquillage politico, preoccupandosi di ampliare la propria cerchia di potere anziché affrontare i problemi reali della regione. Questo atteggiamento è un affronto ai cittadini, un segnale di profonda miopia politica e una dimostrazione di come le priorità dell'amministrazione regionale siano drammaticamente distanti dalle esigenze della popolazione. La Liguria merita di meglio di un presidente che, di fronte al collasso della sanità, pensa solo ad aumentare il numero delle poltrone.

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