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Ora la pace silenziosa di un popolo, diventi movimento di lotta per battere propaganda e spinte belliciste

2025-04-01 05:01

Pasquino

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Ora la pace silenziosa di un popolo, diventi movimento di lotta per battere propaganda e spinte belliciste

Questo bombardamento mediatico incessante, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, crea una cortina fumogena che offusca la realtà e manipola l’opinione pubblica.

Pasquino, la voce del popolo

In un’epoca dominata da un’informazione mainstream che sembra un megafono per guerrafondai e produttori di armi, la narrazione dominante spinge incessantemente verso l’interventismo. Telegiornali e trasmissioni a reti unificate dipingono scenari apocalittici, glorificando l’escalation militare e demonizzando figure designate come nemici, con la Russia in cima alla lista. Questo bombardamento mediatico incessante, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, crea una cortina fumogena che offusca la realtà e manipola l’opinione pubblica.

Assistiamo, inoltre, a un’ipocrita inversione di rotta da parte di coloro che, pur sostenendo politiche interventiste, ora criticano aspramente Trump. La loro indignazione, però, non si concentra sul suo sostegno incondizionato a Netanyahu, autore di un’operazione militare genocida  (posizione,  condivisa da questi stessi critici). No, il vero motivo del loro sdegno è che Trump osa prospettare una via diplomatica con Putin, per porre fine alla guerra per procura in Ucraina. Questa selettività morale rivela una profonda incoerenza e un’agenda politica ben precisa, dove la demonizzazione di un avversario prevale sulla ricerca di soluzioni pacifiche.

Nonostante questo martellamento mediatico totalizzante, che impiega ingenti risorse per alimentare la macchina bellica, un dato inequivocabile emerge con forza: il 94% degli italiani non vuole l’invio di truppe al fronte. Questa cifra, così alta e significativa, testimonia una saggezza popolare che resiste alle sirene della guerra. Il popolo italiano, con la sua storia e la sua sensibilità, sembra aver compreso la futilità e la distruttività dei conflitti armati, preferendo la strada del dialogo e della diplomazia, nel rispetto della nostra Costituzione che ripudia la guerra come strumento della risoluzione delle controversie internazionali. 

Questo dato ci offre una prospettiva incoraggiante. Nonostante la potenza dei media e degli interessi economici che spingono verso la guerra, la maggioranza silenziosa del popolo italiano non si lascia convincere. A lungo andare,  gli "scemi di guerra" – coloro che con superficialità e servilismo sposano la causa bellica – finiranno per rivelare la vacuità e la pericolosità delle loro posizioni. La loro esistenza, fondata su un’adesione acritica a narrazioni manipolate, apparirà sempre più stupida e servile di fronte alla saggezza di chi, pur nel silenzio, che deve trasformarsi in movimento che urla, continua a credere nella forza della pace. La speranza risiede proprio in questa consapevolezza e saggezza popolare, capace di resistere alla propaganda e di indicare una strada diversa, una strada di pace e di cooperazione internazionale.

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