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L'Europa di una classe politica demenziale ci porta nel precipizio: tra piani di riarmo e kit di "Sopravviven

2025-03-28 04:03

Marco Nesci

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L'Europa di una classe politica demenziale ci porta nel precipizio: tra piani di riarmo e kit di "Sopravvivenza" tutta la retorica bellicista

Questi piani, demenziali e cialtroneschi, che prevedono la distribuzione di scorte di emergenza come acqua, cibo e medicine

Marco Nesci

 

Nelle ultime ore, l'Unione Europea e i suoi commissari hanno presentato una serie di iniziative che, lette attraverso la lente delle recenti dichiarazioni e tensioni geopolitiche, sono inquietanti per futuro del continente. La presentazione di "piani di sopravvivenza" e "kit di sopravvivenza" (demenziali e cialtronesche idee di salvataggio per 72 ore a fronte di bombardamenti atomici) per i cittadini europei, accompagnata da una retorica sempre più aggressiva nei confronti della Russia e da crescenti pressioni per un maggiore coinvolgimento militare in Ucraina, generano, per chi ancora usa il cervello, forti preoccupazioni.

Questi piani, ripeto demenziali e cialtroneschi, che prevedono la distribuzione di scorte di emergenza come acqua, cibo e medicine, ( per 72 ore mentre tutt'intorno si sussueguono le esplosioni nucleari, e l'istituzione di sistemi di stoccaggio a livello europeo, vengono giustificati con la necessità di prepararsi a possibili scenari di guerra. Parallelamente, si assiste a un'intensificazione delle sanzioni contro la Russia, (mentre  su altri tavoli USA e Russia discutono il superamento e contemporaneamente )gli europei lavorano a  un aumento del sostegno militare all'Ucraina, (mentre sull'altro tavolo si apre la discussione per un cessate il fuoco), con alcuni paesi che non escludono la possibilità di un intervento militare diretto. Ma la follia non finisce qui, il Segretario Generale della NATO ha  lanciato un monito sulla "risposta catastrofica" che seguirebbe a un'eventuale invasione russa (che esiste solo nella testa di questi pazzi) di un paese membro dell'Alleanza.

Questo processo di militarizzazione e la crescente retorica bellicista rappresentano una deriva pericolosa per l'Europa. Viene un più che lecito  dubbio sul fatto  che tali iniziative non siano tanto volte a proteggere i cittadini, quanto a preparare il terreno per un'escalation del conflitto, alimentando al contempo gli interessi dell'industria bellica. Si auspica che la magistratura possa indagare sulle possibili "connivenze" economico-politiche che sottendono a queste scelte, che appaiono sempre più distanti e in totale disprezzo degli interessi dei popoli europei.

L'Europa, in questa prospettiva, si allontana dai suoi principi democratici e pacifisti, schierandosi su posizioni che, volutamente rischiano di far saltare ogni spiraglio di pace. La linea politica portata avanti dalla Commissione UE e da figure come Von der Leyen e Kallas, con la piena condivisione delle forze politiche di centrodestra e centrosinista, agiscono  in sintonia con la linea intransigente del presidente ucraino Zelensky. Quest'ultimo è responsabile di aver contribuito all'escalation del conflitto e portato il suo popolo al macello prima non applicando gli accordi di Minsk e poi facendo fallire i negoziati di Istanbul nella fase iniziale dell'invasione russa.

Una classe politica europea  "fascistizzata" che ignara degli epocali cambiamenti mondiali, insiste su politiche suprematiste occidentali oramai superate dai fatti storici. Una classe politica che pur di sopravvivere in una condizione di coma irreversibile, sta alimentando paure infondate di imminenti invasioni russe per giustificare un aumento della spesa militare e l'arricchimento di politici, affaristi e multinazionali del settore armiero. Infine  ci si pone un interrogativo drammatico sulle possibili conseguenze di un'ulteriore escalation: sono consapevoli i fautori di questa politica del rischio catastrofico di una guerra nucleare, che in pochi istanti potrebbe cancellare l'Europa e le vite di milioni di persone, insieme alle loro inutili vite ? Un futuro di pace e prosperità appare sempre più minacciato da scelte politiche che ignorano i reali bisogni e le aspirazioni dei cittadini europei, mandiamoli a casa prima che loro ci mandano al cimitero. 

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