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Il diritto alla salute diventa un lusso: cresce la disuguaglianza e la spesa privata

2025-02-20 01:01

Marco Nesci

politica interna,

Il diritto alla salute diventa un lusso: cresce la disuguaglianza e la spesa privata

Un dato in particolare deve far riflettere: quasi il 40% di questa spesa è indirizzata verso prestazioni di basso valore o addirittura non essenziali.

Nel 2023, le famiglie italiane hanno superato i 40 miliardi di euro in spese sanitarie private, una cifra vertiginosa che nasconde una realtà allarmante: l'accesso alla salute sta diventando sempre più diseguale. Un dato in particolare deve far riflettere: quasi il 40% di questa spesa è indirizzata verso prestazioni di basso valore o addirittura non essenziali. Questo paradosso si spiega facilmente con le lunghe liste d'attesa del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che costringono molti cittadini a rivolgersi al privato per ottenere cure tempestive.

La privatizzazione strisciante del sistema sanitario aggrava ulteriormente la situazione. Da una parte, le carenze del sistema pubblico – liste d'attesa estenuanti, difficoltà di accesso a specialisti, il fenomeno dell'intramenia che di fatto indirizza risorse pubbliche verso attività privata – spingono i pazienti verso strutture private. Dall'altra, per chi non può permettersi queste spese, l'unica alternativa è rinunciare alle cure, aumentando drammaticamente le disuguaglianze.

Le disparità regionali sono un altro aspetto critico. Regioni come la Lombardia registrano una spesa pro-capite elevata per la sanità privata, mentre in Sardegna una quota significativa della popolazione rinuncia a curarsi per ragioni economiche. Questa frammentazione territoriale evidenzia una frattura nel diritto alla salute, compromettendo la coesione sociale e il principio di universalità del sistema sanitario.

È evidente che il modello attuale è insostenibile. Urge un ripensamento profondo delle politiche sanitarie per garantire un accesso equo e universale alle cure, prima che il diritto alla salute diventi un privilegio per pochi. Ecco ci piacerebbe che ogni tanto, distraendosi dal diritto internazionale, Il Presidente garante della Costituzione, dicesse qualcosa sul diritto alla salute di cui all'art.32 della Carta Costituzionale.

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